Gorizia cura il suo patrimonio

Visione

 

Lo sviluppo futuro della città di Gorizia è improntato sul riutilizzo degli spazi già edificati, contenendo l’espansione attualmente individuata dal Piano Regolatore in vigore. Viene favorito tramite interventi diretti, incentivi, forme di coordinamento tra stakeholder, il riutilizzo del sovrabbondante patrimonio edilizio esistente, favorendo il reinsediamento di funzioni e attività in particolare nel centro storico e nelle aree industriali dismesse, e in particolare aumentando l’offerta ricettiva della città. Gli immobili sottoutilizzati, inutilizzati e abbandonati ospitano anche funzioni temporanee, diventando così spazi di sperimentazione di nuove attività imprenditoriali, culturali, sociali. Particolare attenzione viene posta alle azioni di efficientamento energetico e miglioramento della qualità edilizia del patrimonio immobiliare esistente, a partire dalle proprietà comunali. Queste azioni hanno reso Gorizia una città più fruibile e con maggiori opportunità di sviluppo a minore impatto ambientale.

 

 

 

Obiettivi

 

2.1 Contenimento dell’espansione edilizia

 

2.2 Reinsediamento di funzioni e attività nel centro storico

 

2.3 Reinsediamento di funzioni e attività nelle aree industriali dismesse

 

2.4 Promozione degli usi temporanei e sperimentali

 

2.5 Efficientamento energetico e miglioramento della qualità edilizia del patrimonio immobiliare comunale

 

 

 

Strategie

 

Riqualificazione del patrimonio edilizio esistente

 

Il ridisegno delle aree di espansione attualmente individuate dal Piano Regolatore deve andare di pari passo con politiche che incentivino il riutilizzo del sovrabbondante patrimonio edilizio esistente.

 

La destinazione residenziale, in particolare, in una città con un patrimonio immobiliare non utilizzato molto vasto, non riveste più alcuna attrattiva e l’incertezza del disegno delle aree di espansione si riverbera nella strategia generale di Piano.

 

Accanto alla rivisitazione di tutte le zone di espansione, con l’introduzione di nuove funzioni pubbliche e private di interesse generale, deve accompagnare le politiche per il riutilizzo del patrimonio esistente. Tali politiche dovranno concentrarsi, in particolare, sul centro storico e sulle aree ex industriali.

 

Il centro storico necessita di una rivalutazione del suo ruolo a livello urbano: in esso sono localizzate alcune strutture dimesse sia pubbliche che private e numerosi edifici a carattere residenziale. Occorre individuare meccanismi di rifunzionalizzazione con cui consentire anche la totale trasformazione, con la demolizione degli edifici incongrui, con la realizzazione di nuova edificazione ma senza incrementare le volumetrie esistenti, e con l’individuazione di nuove destinazioni d’uso. Più nel dettaglio, si ritiene necessaria la predisposizione di una serie di interventi per agevolare il recupero del patrimonio edilizio nell’ottica dell’aumento dell’offerta ricettiva del territorio goriziano. Particolare attenzione si intende dare alle aree industriali dismesse soggette a diffuso o totale abbandono produttivo, ad esempio l’area Carraro sul Lungo Isonzo. In questi spazi è necessario concentrare progetti di riconversione e/o di recupero ambientale, ricorrendo ove possibile a strumenti di urbanistica contrattata, come gli accordi di programma e simili.

 

Progetto-faro: Riqualificazione del Mercato Ortofrutticolo Coperto

 

Il mercato ortofrutticolo coperto presenta oggi grosse carenze sia dal punto di vista impiantistico che da quelle funzionali. Sottoposto negli anni ’80 ad un profondo intervento di ristrutturazione, ha però conservato, seppur rivisitata, la sua originale struttura organizzativa. L’obiettivo è quello di ricuperare valenza funzionale oramai non più congruente alle esigenze attuali. Dovranno essere prese in considerazione le diverse necessità degli utilizzatori in relazione anche all’ ampliamento dei servizi offerti. L’intervento che potrà essere calibrato in lotti funzionale avverrà anche a livello organizzativo nell’ offerta dei prodotti.

 

Buone pratiche a livello europeo

 

Mercato urbano sostenibile [1] [2] 2012-2015 / Suceava, Romania (106.000 ab.)

 

L’intervento di riqualificazione del mercato di Suceava, nel nord della Romania, si è basato su una nuova consapevolezza del ruolo che il mercato può giocare nella vita della comunità locale, in termini di sviluppo culturale ed economico, di aumento della sostenibilità e in termini di attrattività turistica. L’obiettivo di rendere il mercato di Suceava uno spazio autentico ed accogliente, garantendo un’ampia gamma di prodotti locali in spazi salubri e moderni, costituendo uno spazio di socialità per residenti e turisti, è stato raggiunto tramite diverse iniziative:

 

– la ristrutturazione degli spazi e delle dotazioni infrastrutturali del mercato

 

– interventi sull’accessibilità

 

– organizzazione di iniziative periodiche di promozione dei prodotti locali

 

– realizzazione di sistemi di illuminazione e climatizzazione alimentati da energia rinnovabile

 

– realizzazione di servizi di trasporto di merci e persone con mezzi elettrici

 

– rafforzamento del concetto di mercato sostenibile tramite iniziative di formazione, informazione, eventi culturali, supporto alle imprese, promozione turistica

 

Principale insegnamento: il recupero di un mercato cittadino può costituire un’occasione di rilancio sociale, economico e turistico che coinvolge una platea più ampia degli operatori commerciali del mercato stesso.

 

Costruzione di comunità e riqualificazione del quartiere di Planina [3] 2016- / Kranj, Slovenia (37.000 ab.)

 

L’intervento di rigenerazione del quartiere di Planina, caratterizzato da uno scarso uso del trasporto pubblico, edifici degradati ed energivori, mancanza di spazi come parchi giochi, è stato condotto coinvolgendo direttamente la popolazione nella definizione e realizzazione di mini-progetti presentati nel corso di un evento pubblico. In seguito, è stata selezionata una delle azioni proposte nell’ambito di questi mini-progetti al fine di essere ulteriormente sviluppata: è stato così realizzato un nuovo spazio ricreativo per i bambini, inaugurato con un festival giovanile cittadino. Il progetto è tuttora in corso, poiché tutte le istanze emerse attraverso la definizione dei mini-progetti sono state prese in carico.

 

Principale insegnamento: stimolare i residenti di un’area degradata nella co-progettazione (e co-costruzione) di soluzioni può essere uno strumento utile per la definizione delle priorità di intervento in termini di riqualificazione del patrimonio pubblico.

 

 

Urbanistica temporanea e tattica

 

Il ridisegno delle aree di espansione attualmente individuate dal Piano, con l’introduzione di nuove funzioni come attività pubbliche e private di interesse generale in luogo della residenza, sarà volto a ridurre l’attuale incertezza nell’effettivo sviluppo di quelle aree, che si riverbera nella strategia generale di Piano.

 

Sarà strategico prevedere sperimentazioni tecniche di cosiddetta urbanistica temporanea e tattica, capace di sfruttare soluzioni spontanee alle esigenze sociali, tipica delle situazioni emergenziali. Al di fuori di queste situazioni-limite le iniziative di riuso temporaneo con un approccio tattico degli spazi urbani dismessi o in stato di degrado trovano nel nostro Paese, più che altrove, difficoltà a manifestarsi nella legalità a causa del carattere farraginoso delle norme e delle procedure. È pertanto opportuno che in tal senso le azioni tattiche siano promosse dall’amministrazione pubblica, attraverso una mediazione tra proprietari e possibili beneficiari e la fornitura del necessario supporto e sostegno, con lo scopo di rivitalizzare centri storici e luoghi maggiormente colpiti dalla crisi economica.

 

Nelle attuali condizioni di difficoltà d’investimento nel settore immobiliare e del recupero, non solo da parte dei soggetti pubblici, ma anche degli operatori privati, offrire la possibilità di utilizzare immobili in tutto o in parte abbandonati per attività temporanee, nell’attesa (spesso lunga) della loro destinazione definitiva, è una soluzione economica e intelligente per prevenirne il degrado, generare opportunità per le energie presenti sul territorio, restituire visibilità e appetibilità alle aree di intervento. La predeterminazione delle destinazioni d’uso, che caratterizza la disciplina dei piani urbanistici, rappresenta però un forte limite alla possibilità di intervenire legalmente in modo tattico su aree non appetibili per il mercato, favorendone di fatto l’abbandono, il degrado fisico, l’utilizzo abusivo in condizioni di non sicurezza, etc. La strada potrebbe essere quella di introdurre una semplice normativa al piano comunale che ammetta fino al momento dell’approvazione di un progetto di trasformazione definitivo alcuni usi transitori con destinazioni anche diverse, tanto degli edifici che delle aree scoperte. Tra gli esempi si possono citare: attività socio-culturali o artistiche, spazi espositivi e ricreativi, spazi associativi, startup/coworking; mercatini, parcheggi, esercizi di somministrazione e ristorazione, luoghi di aggregazione per i bambini, di conoscenza reciproca per gli adulti del quartiere, giardini delle lingue, cinema all’aperto, luoghi per feste e cerimonie.

 

Progetto-faro: realizzazione di spazi espositivi ed aggregativi nell’ex Fiera

 

La riconversione di parte della struttura fieristica di Gorizia può costituire l’occasione per sperimentare ed incubare nuove funzioni urbane che, pur necessitando di spazi fisici per essere sviluppate, non trovano ad oggi spazio nel mercato immobiliare della città. La realizzazione di spazi espositivi ed aggregativi può essere infatti incentivata dall’insediamento di attività sperimentali e temporanee, la cui manifestazione d’interesse per l’uso della struttura può essere raccolta tramite apposito bando/manifestazioni d’interesse. L’allestimento dell’ex Fiera per tali attività potrà così risultare un esempio da replicare anche per altre strutture, di dimensioni, posizioni e assetti proprietari diversi.

 

 
Buone pratiche a livello europeo

 

Re-fill [4] [5] 2016- / Amersfoort, Paesi Bassi (155.000 ab.)

 

Ad Amserfoort la crisi immobiliare ha portato a una crescita degli spazi sfitti. Un gruppo di cittadini ha così creato una Fondazione (Fondazione per la Preservazione del Patrimonio Industriale Postmoderno) chiedendo all’amministrazione agevolazioni per il riutilizzo di spazi a fini sociali. L’amministrazione ha sperimentato la possibilità di confrontare il valore delle iniziative proposte rispetto alla programmazione amministrativa, rendendo il processo decisionale più trasparente; ha realizzato una mappatura online relativa alle aree agricole abbandonate. Tra le funzioni temporanee insediate in spazi inutilizzati si possono menzionare un negozio di articoli di seconda mano [6] e un coworking [7].

 

Principale insegnamento: lo stimolo di usi temporanei e sperimentali richiede un intervento integrato tra dimensione normativa, coinvolgimento di attori, trasformazione delle modalità decisionali a livello locale, individuazione e trasformazione di spazi fisici.

 

 

Efficientamento energetico

 

L’efficientamento energetico attraverso la riduzione dei consumi energetici, la gestione intelligente dell’energia e la produzione e l’uso di energia rinnovabile negli edifici e nelle infrastrutture pubbliche è una priorità per rendere il patrimonio edilizio sostenibile dal punto di vista ambientale e, in termini più generali, per ridurre l’emissione di CO2 nel territorio comunale.

 

La strategia prevede di intervenire attraverso azioni di ristrutturazione e riqualificazione sulle prestazioni energetiche degli edifici di titolarità comunale, a partire da quelli più energivori, così come con l’acquisto e l’installazione di sistemi di controllo dei consumi e di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (solare), la sostituzione degli impianti di climatizzazione e illuminazione. Allo stesso tempo, l’approccio dell’efficientamento energetico deve integrarsi con gli interventi di riqualificazione fisica degli edifici e delle aree già previsti in altri ambiti.

 

In tal senso le azioni sperimentali e innovative dovranno con il tempo lasciare il passo a forme di intervento più strutturali e complessive.

 

Progetto-faro: manutenzione straordinaria con efficientamento energetico delle scuole comunali

 

L’Amministrazione ha già in previsione interventi cospicui sul patrimonio edilizio attualmente utilizzato a fini scolastici. In particolare, nei casi in cui gli interventi previsti sono di tipo strutturale, essi sono accompagnati da operazioni sull’impiantistica e sulle dotazioni degli immobili, ad esempio con la sostituzione dei serramenti che migliorino la prestazione energetica degli edifici. In altri casi, gli interventi sono accompagnati dall’isolamento termico della struttura, l’installazione di pannelli misti fotovoltaici/solari con sistema di cogenerazione, con conseguente riduzione dei consumi e differenziazione delle fonti energetiche.

 

Tali interventi contribuiscono sensibilmente all’obiettivo della riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera.

 

Buone pratiche a livello europeo

 

Retrofitting energetico per proteggere il patrimonio culturale [8] 2013 / Heidelberg, Germania (161.000 ab.)

 

L’amministrazione comunale di Heidelberg si sta impegnando al fine di preservare il patrimonio storico della città e la sua identità, senza dimenticare l’obiettivo dell’efficientamento energetico del suo patrimonio. In particolare, è intervenuta su Palazzo Graimberg, riducendo il consumo di energia per il riscaldamento del 50% senza compromettere l’estetica dell’edificio, realizzando cappotti interni e infissi adattati all’aspetto storico del palazzo, nonché rinnovando il sistema di distribuzione dell’energia e del calore. Il secondo intervento presso la Klingenteichhalle, una delle palestre più antiche della città, ha seguito un indirizzo simile, diminuendo dell’80% il trasferimento del calore degli infissi e realizzando un nuovo sistema di ventilazione interno che preservasse la struttura dal rischio di umidità.

 

Principale insegnamento: grazie all’ausilio di tecnologie specifiche e interventi innovativi, la logica dell’efficientamento energetico può essere applicata anche a strutture storiche, preservandone il valore storico, architettonico ed estetico.

 

 

Compatibilità con le Linee Guida per le Green City

 

L’obiettivo si integra con le Linee Guida per le Green City secondo questi aspetti principali:

 

  1. assicurare un’elevata qualità ambientale: attraverso il rafforzamento della qualità urbanistica ed architettonica della città;
  2. utilizzare le risorse in modo efficiente e circolare: attraverso la riqualificazione del patrimonio pubblico e la tutela del suolo da ulteriori espansioni edilizie;
  3. adottare misure per contrastare il cambiamento climatico: attraverso la riduzione dei consumi di energia derivante dagli interventi di efficientamento energetico degli edifici;
  4. promuovere l’eco-innovazione, la green economy e il miglioramento della governance: attraverso la definizione di nuovi strumenti di partenariato tra attori pubblici e privati volti al riutilizzo del patrimonio edilizio esistente.
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